Cultura: “Si ammazza per far morire o per uccidere?”

In Russia ci sono persone che stanno piangendo un morto: è questa la notizia che i siti di informazione, e che il blog delle notizie rilancia nella sua piccolezza, stanno diffondendo in tutto il paese. Dei sicari non ancora identificati hanno freddato qualcuno vicino alla Piazza Rossa. L’uomo di cui si parla è Boris Nemtsov. E una microcordata di paesi europei, tra cui la Germania della cancelliera Merkel, spinge il premier della Russia Vladimir Putin a non far scomparire naturalmente dalla realtà interna ed estera della Russia la morte di quest’uomo. Si spinge affinché ci sia debita inchiesta su chi è il colpevole effettivo, se non i colpevoli e il o i mandanti. In tutto questo si inseriscono i media che fanno il riflettore o meno dell’accaduto. Ma non è questo un processo ai media: in fondo loro fanno il loro lavoro. E’ chi gli da in pasto materiale che è da mettere sotto i riflettori. E il perché è assai semplice: si vuole far morire tutto ciò che rappresenta quel morto o si è voluto uccidere semplicemente un uomo che tra le altre cose stava scomodo ad alcuni? Certamente è una piccola sottigliezza, ma applicabile al altri casi. Uno fra tutti è quello di Anna Politovskaja, la giornalista con i suoi articoli scomodi. E’ morta nel 2006. E di lei si ricorda adesso che c’è assonanza con il morto recente. Ma una domanda sorge curiosa: senza guardare Wikipedia chi si ricorda del suo lavoro di giornalista? E’ stata tanto in cima all’onda dei cronisti. Mondadori ha pubblicato i suoi libri. Ma dopo quasi dieci anni cosa è morto: lei o il suo lavoro, o tutti e due? Si fa morire con le regole dell’informazione: prima la bomba, poi il petardo e alla fine il silenzio. A riguardo una precisazione: perché i paesi che l’hanno chiesta un’inchiesta lo hanno fatto? Certamente non per far perdere tempo a Putin. E allora perché? Per il fatto che oltre all’aver ucciso non muoia la realtà che ha circondato quel morto. La Russia ha tutto da guadagnare se ci sarà chiarezza. Sempre che lei non centri nulla con tutto l’accaduto. Putin ci guadagnerebbe, democraticamente parlando, nell’essere un premier di paese responsabile. Quindi un appello perché oltre alla morte fisica non ci sia la morte civile, visto il peso che potrebbe avere un cadavere senza un colpevole, o con uno presunto, dentro e fuori la Russia.

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