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Cronaca: “Un barcone di migranti in mare e il senso del migrare”

La migrazione è un fatto storico, visto che migrare non è solo un verbo per gli animali, ma ha riguardato popolazioni nell’era dell’homo sapiens e anche in quella del sapiens sapiens. Insomma: da che mondo è mondo migrare fa parte della natura umana.
E sotto sotto tutti, durante il periodo estivo, facciamo la nostra brava migrazione in formato volante, cioè andiamo in vacanza. Se ci si pensa bene è così: si va in un altro posto da casa propria per cercare qualcosa o non cercare nulla se non la diversità da casa propria.
Adesso, e questa è la parte più seria del discorso, migrare è diventato una tappa obbligata per un paese come l’Italia che deve recepire il frutto della malavita che si approfitta della miseria per riempire un barcone malandato e appena appena sufficiente ad andare in mare. Ma non è che sono gli italiani quelli nella miseria: gli italiani devono “sopportare”, e sottolineo l’uso delle virgolette, l’arrivo di gente che vuole circolare in una Europa che offre mille possibilità. Anche se un europeo come chi vi sta scrivendo tutte queste opportunità non le vede proprio…
Fanno bene o fanno male quelli più conservatori a dire che prima di tutto il paese dovrebbe pensare ai propri cittadini e poi ai migranti? Più che altro la domanda da porsi è la seguente: fino a che punto si potrà abusare del senso di ospitalità della Costituzione italiana e tenere su suolo italiano tutti quei migranti che altri paesi non vogliono?
Bisogna infatti sottolineare il particolare che la libera circolazione viene meno quando ci si trova di fronte a persone poco desiderate da paesi firmatari di trattati, che fino a prova contraria avranno letto e analizzato prima di sottoscrivere.
Dire che l’Italia è al collasso, come si potrebbe pensare sollevando questo tipo di polverone, magari no. Ma la questione migranti deve essere riaccesa così come si sono riaccese le luci sui radar nel tratto di mare tra la Libia e Lampedusa, che è il primo punto di approdo dell’Italia. La questione migranti, anche solamente per il rispetto di quello che l’Italia paga per la contribuzione al menage europeo – per non parlare di altro, deve essere sui tavoli dei premier dei paesi europei, perché se non si vogliono dei migranti italiani nei loro paesi possono accogliere tranquillamente i migranti che arrivano dal mare. Alla fine sempre migranti sono…