Il primo passo per un buon paese, si potrebbe ipotizzare, è avere una buona trasmissione sinergica di tutto quello che deve passare alla gente. Partendo dalla televisione fino ad arrivare a internet. Abbiamo esperienze alle spalle in cui la comunicazione, o per meglio dire la trasmissione di informazioni, ha assunto forme oltre che funzionali anche persuasive e motivanti. La questione a questo punto è come mai non si abbandonano certi “vizietti” per dare alla gente l’occasione di non stare comoda davanti allo schermo o al televisore e assimilare tutto quello che viene passato.
Non ci si deve dimenticare che principalmente il grado di civiltà di una popolazione passa anche da quanto la gente è attiva nelle questioni del paese. Come nel caso di questo referendum. In cui si è visto un Presidente del Consiglio fare esattamente come ha fatto il suo predecessore storico del momento, cioè Silvio Berlusconi, spalmandosi letteralmente su tutti i possibili salotti e manifestazioni. Con le telecamere dei principali telegiornali e mezzi di comunicazione pronti a carpire ogni minima sillaba del suo parlare.
Se fossimo veramente vaccinati dal passato recente, cercheremmo di fare qualcosa contro questo dilagare di presenzialismo. Cercheremmo di essere meno passivi e più attivi di fronte alle cose del paese. E invece siamo sempre i soliti stravaccati sul divano a prendere tutto quello che passa lo schermo. Ma se togliessimo il divano da sotto il sedere delle persone qualcosa cambierebbe?